ARTICOLO DI MORENA LUCIANI RUSSO
L’uso sciamanico dello specchio di ossidiana arriva dai Maya e dagli Aztechi?
No. L’impiego dello specchio di ossidiana affonda le sue radici in un’epoca molto più remota e ci offre indizi preziosi sulle origini stesse dello sciamanesimo.
I più antichi specchi di ossidiana sono stati realizzati in Anatolia durante il Neolitico, e finora ne sono stati rinvenuti circa 56. Ian Hodder, responsabile degli scavi di Çatalhöyük — uno dei più antichi insediamenti urbani appartenenti alle culture ancestrali della dea — scrive che qui sono stati trovati 5-6 specchi, tutti collocati nell’angolo nord-est di tombe femminili.
Quando non si trovano nelle sepolture, gli specchi emergono da banchetti o da altri contesti rituali. Questo dettaglio esclude l’interpretazione, avanzata in passato, che fossero strumenti destinati alla cura estetica, poichè ritrovati in contesti femminili. Secondo Hodder, gli specchi erano impiegati a fini sciamanici: servivano per comunicare con altri mondi e probabilmente per predire il futuro.

Lo specchio di ossidiana era un oggetto raro e prezioso. Non doveva essere semplice, con i mezzi dell’epoca, levigare una pietra così dura fino a ottenere una superficie riflettente. Inoltre non siamo in un contesto culturale di nobili o regine, perché Çatalhöyük è la preziosa testimonianza di una società egualitaria, dove, come ci ha insegnato Marija Gimbutas, l’arte e la sacralità della natura avevano priorità nella vita delle persone. Da ciò si deduce che gli specchi non servissero a distinguere la ricchezza o lo status sociale, ma piuttosto ad attestare una delle più antiche pratiche sciamaniche dell’umanità.
L’usanza di deporre specchi nelle tombe di sciamane e sacerdotesse continua anche nelle successive età del Bronzo e del Ferro. Col tempo, gli specchi di ossidiana vennero sostituiti da quelli in bronzo e in altri metalli, più facili da trasportare e meno fragili. Ne aveva uno intarsiato con un cervo la Sciamana di Ukok, ne avevano le amazzoni della via della Seta e lo stesso vale per la “Donna di Bryher”, anche lei guerriera e sacerdotessa, ritrovata in un’isola della Cornovaglia. L’elenco potrebbe continuare a lungo.
L’ossidiana è la regina del buio: una vera Dea Oscura che recide le illusioni, purifica la mente e respinge le energie pesanti dal corpo sottile. Lo specchio di ossidiana è un potente strumento, un varco tra visibile e invisibile, capace di rivelare le cause occulte delle malattie e offrire potenti visioni di guarigione. Tuttavia, va usato con competenza, perché si paga caro il prezzo della superficialità. Sconsiglio sempre di sperimentarne l’uso senza una guida esperta, perché può trasformarsi in una porta aperta sui nostri incubi e sulle nostre insicurezze, soprattutto se non abbiamo prima affrontato e integrato il nostro materiale oscuro e imparato a padroneggiare le tecniche sciamaniche.
Personalmente, sono molto attenta a far usare questo strumento alle persone che apprendono le arti sciamaniche da me e questo scritto non vuole essere un invito al suo uso, ma a considerarlo come un’antica pratica sciamanica che riguardava le conoscenze sacre, in special modo delle donne.
L’uso dello specchio di ossidiana non appartiene soltanto a popoli lontani o esotici, sebbene oggi i discendenti dei Maya e degli Aztechi siano considerati maestri di questa “Madre Nera”, nata dal fuoco e capace di accendere il fuoco della vera conoscenza.
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BIBLIOGRAFIA
Kelleher Katy, “The Ugly History of Beautiful Things: Mirrors”, 2019. https://longreads.com/2019/07/11/the-ugly-history-of-beautiful-thingsmirrors/#:~:text=According%20to%20archeologist%20Ian%20Hodder,living%20as%20hunters%20and%20gathers.
Gimbutas Marija, “Il linguaggio della dea”. Venexia, 2008.
Farrant Theo “Risolto il mistero dei resti ritrovati sulle Isole Scilly: si tratta di una guerriera”, 2023. https://it.euronews.com/cultura/2023/07/28/risolto-il-mistero-dei-resti-ritrovati-sulle-isole-scilly-si-tratta-di-una-guerriera
Orange Traveler. (s.d.).”Princess of Ukok”. https://orange-traveler.com/en/reportazh/princess-of-ukok/
Davis-Kimball Jeannine “Donne Guerriere. Le Sciamane della Via della Seta”. Venexia 2009.