Lettera aperta di Mario Bolognese
LETTERA APERTA A TUTTI I GIOVANI UOMINI
ELETTI IN PARLAMENTO CON OGNI FORMAZIONE POLITICA
di Mario Bolognese
Forse tutti i draghi che incontriamo
nelle nostre vite
sono soltanto principesse
che stanno aspettando
di vederci agire almeno una volta
con bellezza e coraggio. ( R.M.Rilke )
Sono un maestro elementare in pensione e faccio parte di Laima, www.associazionelaima.it , un gruppo di donne e di uomini che “pensano pace”oltre i nostri confini, riconoscendo la differenza di genere come risorsa.
Non avendo pillole di saggezza da distribuire sento solo il bisogno, ma anche il piacere, di scambiare due parole con voi. E di condividere alcune riflessioni.
Infatti a qualsiasi partito o movimento voi apparteniate mi rappresentate, sia come cittadino che come appartenente al genere maschile.
So che ognuno di voi pensa di servire il bene comune, e ovviamente non ne dubito. Ma la domanda che mi faccio è questa: esiste un ideale, una politica, un servizio “neutro”?
O non è forse vero che sulla terra siamo uomini e donne che pensano e vivono anche la politica e che dunque la neutralità è solo apparente?
Se qualcuno di voi ora pensa che il suo pensiero e orientamento sia buono di per sé, come valore universale, è inutile che continui a leggere. Con tutto il rispetto per chi non la pensa come me proprio non ci capiamo…Mi rivolgo a chi non trova giusto dire “uomo” che comprende antropologicamente anche la donna. E a chi sente il valore ma anche il limite, la parzialità del nostro modo di vedere. Siamo nella realtà ma non siamo la realtà…
La parola e il pensiero non più ( falsamente…) neutri donano a noi uomini (maschi ) l’umiltà che produce ascolto; e la capacità di essere anche fecondati…
Donne e uomini, bambini e bambine…
Mi si potrà dire che ben altri sono i problemi e che pensare al genere, di questi tempi, sia un lusso che non ci possiamo permettere.
Ma la questione di genere non è astratta: basta pensare alla personalizzazione quasi generalizzata della recente campagna elettorale. Le donne -e questo va contro il dettato costituzionale- quasi invisibili e sarebbe stato un mio diritto sentirle. Mentre si sentivano, eccome!, i maschi… E con le donne diventano invisibili bambini e bambine, la natura ,gli animali… E’ la donna al centro del “patto con la vita” e se questa non è politica?…
A vari livelli di responsabilità e di “machismo”, più o meno esibito o sottile, siamo ancora all’ uomo solo ( maschio) che si propone come salvatore… Uno vorrebbe sorridere per non essere preda di sconforto. Per cui è anche una questione di democrazia… Bisognerebbe infatti disporre a terra, cercando magari di farne un cerchio, la famosa scala gerarchica che prevede all’apice un “capo”…Questo non ha portato mai bene all’Italia…L’ “essere senza vincoli di mandato”, per voi, è possibile quando la scala è orizzontale…So che amate la libertà e dunque la giusta l’autonomia è sempre possibile…L’unico vero tradimento è venir meno al “ patto con la vita”. Il degrado idro-geologico del territorio è avere infranto, dentro di noi, il “ patto con le acque”, e cioè con la madre-Madre… Le acque della vita sono sue…
E tutto questo inevitabilmente , a questo punto del nostro discorso,si collega al tema delle violenze sulla donna. Sono di vario genere, e quelle quotidiane, quasi sempre invisibili, sono spesso torture e “omicidi” di anima e pensiero, al pari del “ femminicidio” da cronaca nera…Senza dimenticare che una strisciante quotidiana violenza su manifesta spesso, a scuola e in famiglia, ruolizzando bambini e bambine in vestiti culturali ingessati. Per cui un grande fondamentale impegno politico, prioritario, è riqualificare la scuola, e la dignità anche economica delle e degli insegnanti, a partire dal nido.
Se la politica è occuparsi della qualità della vita, materiale, culturale e spirituale, l’assalto, l’odio, il disprezzo verso la donna, che rappresenta il primo grande “ laboratorio della vita e del pensiero”, è toccare, inquinare e inaridire il nostro primo “ bene comune”… E così degradare e avvilire noi stessi… e il mondo…Il primo grande inquinamento è negare la “ bellezza” e la nonviolenza difficile ma possibile della condizione umana: sporcandoci sporchiamo… Per avere pace bisogna prima di tutto disarmare il pensiero…
Infrangiamo l’assurdo mito della “forza maschile” e riconosciamo., come dono da trasformare in risorsa, la nostra vulnerabilità. Questa è virilità…
Chi urla o impone la sua idea lo fa a causa della sua fragilità: perchè in fondo la sua anima è àfona, ha perso la sensibilità delle foglie, l’ascolto di ogni alito di vento…
Ritroviamo bellezza e tenerezza… l’abbiamno dentro di noi e qualche volta il pensare troppo ai problemi “macro” della società ci fa dimenticare che è la sensibilità e l’attenzione nel quotidiano, anche il rispetto per la natura e gli animali, che nutre e prepara la nostra “ qualità” politica.
Insomma togliamoci un po’ di scorza “ virilista” – l’abbiano un po’ tutti, anche se ben nascosta- e investiamo sul gheriglio…
In sintesi, per parlare in bambinese, scendiamo dalla scala e facciamo girotondo…
Anche perchè l’orizzonte nuovo della politica è badare più alla “matria”, che ha meno bandiere della “patria” ma ha più laboratori di vita, talora meno noiosi.
Se ci contattate a Laima o ci venite a trovare ne saremmo ben lieti , noi uomini e donne. Portando il vostro pensiero e la vostra poesia. Incomincio io con la mia…
L’albero della pace
ha radici di donna
che portano linfa e sapienza
e un tronco di uomo
che il mondo apparente
sistema, protegge,
e qualche volta corregge,
e figlie e scoiattoli e uccelli
e trepidi giochi
e ritmici incanti
sono la parte bambina
che invita alla danza divina.
( Da “ I’sorry baby, Osiride, quaranta poesie
tradotte in varie lingue” ).
Marzo 2013