COMPLICI, Liberi dai rapporti di dipendenza
Estratto dal libro
COMPLICI
Liberi dai rapporti di dipendenza
di Miriam Subirana
Per gentile concessione della casa editrice 881 Agency
Traduzione a cura di Gabriella De Fina
(…) Le relazioni sono o dovrebbero essere un sostegno per la nostra vita. Le relazioni presuppongono o dovrebbero presupporre uno scambio di felicità e d’amore. Le relazioni armoniose sono la base per creare, generare e realizzare progetti comuni. È grazie alla cooperazione che raggiungiamo i nostri obiettivi.
Quando durante i miei seminari ho chiesto ai partecipanti quali fossero i principali fattori di stress, di preoccupazione e di sofferenza nella loro vita, una delle risposte più comuni è stata: le relazioni. I rapporti con gli altri sono diventati motivo di angoscia, ansia, costrizione e sofferenza. In essi, invece della fiducia, predomina la paura. Un rapporto d’amore, famigliare o di amicizia dominato dalla paura t’impedisce di sviluppare ed esprimere il tuo potenziale e quindi ti porta a tradire te stesso e ad avere timore della condivisione sincera.
Dato che vivi in condizioni di bisogno interiore e di mancanza di autostima per amarti hai la necessità che altri ti stimino, ti apprezzino, abbiano bisogno di te e ti vogliano bene. Non riesci a volerti bene da solo e continui a dipendere dal giudizio del prossimo, preoccupandoti di quello che gli altri possono dire e pensare di te. Per questo, in qualunque tipo di rapporto umano, la comunicazione è fondamentale.
Devi saper esprimere quello che senti, non avere preconcetti e non fare supposizioni; devi imparare a vederci chiaro. Quando c’è un dialogo reale condividiamo le cose essenziali e risolviamo i conflitti che ci dividono. Anche quando il tuo è un conflitto interiore, la soluzione sta nel dialogo tra cuore e mente, tra ragione e coscienza.
Riguardo ai rapporti di genere, vigono oggi alcune teorie politicamente corrette sull’uguaglianza tra uomini e donne che stanno creando una società sempre più polarizzata. Ritengo che sia necessario smontarle e operare un’inversione di tendenza. In una situazione in cui le persone non si incontrano, si sono creati due gruppi contrapposti arroccati su posizioni di conflitto, che invece di cercare la riconciliazione cercano di uscire vincitori dallo scontro.
Javier Melloni afferma che la spirale dell’autoaffermazione trasforma i rapporti in sfide. La lotta di genere è uno degli scenari in cui la disputa sulla propria specificità può trasformarsi in un inferno, in una sequela di accuse, aggressioni e sottomissioni. Le caratteristiche di ciascun genere vengono usate come strategia di controllo e di oppressione. L’uomo si serve della forza fisica e della freddezza mentre la donna si avvale del ricatto affettivo e della manipolazione. Calcare la mano sulle differenze aumenta il disaccordo e provoca odio invece di arricchire con la complementarietà.
“Finché gli uomini avranno paura delle donne e viceversa, sarà difficile o quasi impossibile che tra loro esista un rapporto di reciproca accettazione e di riconoscimento dell’unicità del singolo”.
Fin quando userai le relazioni come mezzo di gratificazione, come via di fuga e come diversivo, non ne trarrai mai un arricchimento personale. Non puoi riconoscerti nello specchio dell’altro perché lo stai usando per sfuggire a te stesso e alla tua solitudine.
Entri in una stimolazione esteriorizzata che non ti permette di guardarti dentro. Vuoi rimanere nell’ambito di ciò che conosci e riduci il rapporto a ciò che ti dà sicurezza, a un’abitudine; così la relazione con l’altro si risolve in una delle tue tante attività. Se la impostassi diversamente, potrebbe costituire un processo di rivelazione personale. Potrebbe essere uno strumento mediante il quale tu ti riscopri nell’altro, e l’altro si riscopre in te, senza giudizi e con piena accettazione. Perché ciò sia possibile però è necessario svelare le illusioni e demistificare l’amore. Svegliarsi dai sogni ingannevoli. (…)
Miriam Subirana terrà al convegno di aprile il workshop “Nuovi modelli di relazione tra uomini e donne”, per maggior informazioni vai al sito dedicato tornando sulla home.
E’ scrittrice, artista, formatrice, ricercatrice presso l’Università di Barcellona, autrice di diversi libri ha pubblicato di recente in Italia: “Complici, liberi dai rapporti di dipendenza” (Ghena Editore, ora 881 Agency). Lavora attivamente per creare una società più giusta, fondata su valori umani, etici e spirituali. Direttrice del Centro Internazionale di Creatività, Spiritualità e Coaching Yesouisi di Barcellona, ha dato vita alla “Fundación Educación Emocional”. Trainer nei processi di ricerca apprezzativa, scrive sul quotidiano ” El Pais”, tiene lezioni e workshop in tutto il mondo.